L’agriturismo in Bergamasca ha dimostrato una certa capacità di tenuta durante il tradizionale weekend pasquale, riuscendo a raggiungere anche quest’anno il tetto delle 8.000 presenze complessive stimate nei tre giorni di sabato, domenica e lunedì, obiettivo da considerarsi certamente positivo per le ormai quasi 130 aziende agrituristiche attive nella nostra provincia. Questa è la valutazione generale fatta dall’Ufficio Tecnico-economico di Confagricoltura Bergamo sull’andamento del turismo rurale orobico. “È sicuramente venuto in aiuto il clima, tutto sommato primaverile nonostante le previsioni inizialmente avverse – fa notare Vincenzo Oprandi, segretario provinciale di Agriturist -. Inoltre, i venti di crisi e la propensione a risparmiare con gite brevi e nelle vicinanze di casa hanno probabilmente privilegiato il comparto agrituristico e il contesto rurale rispetto ad altre mete di villeggiatura più costose. Occorre inoltre ricordare che diverse nostre aziende hanno optato per ulteriori ribassi nei prezzi e varato politiche promozionali, proprio per venire incontro alle esigenze delle famiglie”. “Staremo ora a vedere quale sarà l’andamento del comparto nelle prossime settimane – commenta il presidente provinciale di Agriturist, Cristiano Cumini -. Come tutti gli anni, da Pasqua in poi inizia un periodo di festeggiamenti e occasioni conviviali che normalmente dura fino ai primi di giugno, ma la sensazione degli operatori è che non si avranno più i significativi risultati degli anni passati, sia per quanto riguarda la ristorazione sia per il pernottamento”. Il dato che rimane positivo è comunque il tasso di crescita del numero delle strutture agrituristiche. Come in Bergamasca, così anche in tutta la Lombardia il fenomeno agrituristico non ha ancora fatto segnare battute d’arresto: con oltre 1.300 aziende lombarde attive, il settore presenta attualmente un ritmo di crescita di circa il 7% annuo, contro un ritmo complessivo di incremento delle strutture in Italia pari al 4%
Fonte: http://www.viniesapori.net