Archivi del mese: giugno 2012

CRISI: ANCHE L’AGRITURISMO SOFFRE

CRISI: ANCHE L’AGRITURISMO SOFFRE.  PRESENZE “SOTTO” DEL 6,2%. E ALL’ERARIO MANCHERANNO 35 MILIONI DI EURO.

Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist (Confagricoltura): “Il Governo alleggerisca immediatamente la pressione fiscale su famiglie e imprese. Il piano di rilancio del turismo non può aspettare la fine dell’anno”. 

Anche l’agriturismo cede alla crisi: dopo i timidi segnali di ripresa dello scorso anno, il primo semestre del 2012 dice chiaramente che il settore è in sofferenza, come del resto tutto il turismo italiano. L’estate si annuncia piena di incertezze.

Secondo uno studio di Agriturist (Confagricoltura) su dati dall’Osservatorio Nazionale del Turismo (sondaggi presso le aziende ricettive), le presenze di ospiti nelle aziende agricole calano del 6,2% rispetto al primo semestre 2011, gli italiani sono in netta flessione e gli stranieri registrano un andamento molto incerto. Anche il fine settimana di Pasqua, che pure aveva evidenziato una buona vivacità della domanda, ha registrato, a consuntivo, una flessione dei pernottamenti del 11,8%.

Segni negativi – sottolinea Agriturist – anche per alberghi (-4,5%) e bed and breakfast (-6,6%); l’unico settore che registra un andamento positivo è quello del campeggio (+10%), e non c’è da sorprendersi visto che si tratta di una soluzione per continuare ad andare in vacanza a prezzi contenuti.

Gli arrivi di stranieri, che lo scorso anno avevano dato promettenti segnali di ripresa, chiudono i primi tre mesi del 2012 (dati Banca d’Italia) con un passivo del 1,8% e il dato di marzo è addirittura -7,7%.

L’estate non promette niente di buono. Agriturist ha analizzato il movimento di visitatori del proprio sito internet www.agriturist.it nell’ultimo mese, rilevando una flessione del 16,2% rispetto allo stesso periodo del 2011. Qualche segno positivo si registra per la ricerca di sistemazioni vicino al mare e in campeggio; mentre evidenzia pesanti ridimensionamenti la ricerca di aziende con piscina e con cavalli. Evidentemente, per la maggior parte della domanda, l’imperativo principale è contenere la spesa. Va anche peggio per altri importanti siti internet specializzati nella promozione dell’agriturismo, che scontano riduzioni di visite fino al 30%.

Se continua così – ha calcolato Agriturist – quest’anno la sola flessione del fatturato delle aziende agrituristiche  costerà  all’erario 35 milioni di euro per mancati introiti di IVA e imposte dirette.

“Per l’agriturismo – dichiara Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist – è davvero un momento molto difficile. Alla sensibile flessione di ospiti e fatturato, si è aggiunta quest’anno l’IMU sui fabbricati rurali: davvero una batosta! Se il Governo non alleggerisce la pressione fiscale su famiglie e imprese, la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente. Per l’Italia il turismo è una grande risorsa, ma, se non ci investiamo sopra, rischiamo di vanificarla, con conseguenze gravissime anche sull’indotto, di cui l’agricoltura è parte rilevante. Chiediamo al ministro Gnudi e alle Regioni di accelerare i tempi dell’annunciato piano di rilancio del turismo, in modo da avviare una inversione di tendenza già dal prossimo anno”.

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ANCHE L’AGRITURISMO SUI GRANDI PORTALI

AGRITURIST (CONFAGRICOLTURA): ANCHE L’AGRITURISMO RICORRE AI GRANDI PORTALI D’INTERMEDIAZIONE

La presidente, Vittoria Brancaccio: “I risultati ci sono, ma il costo del servizio e le condizioni contrattuali sono molto pesanti. Necessario lavorare meglio sulle prenotazioni dirette per distinguere e valorizzare la nostra offerta”. 

La crisi economica morde, e il turismo è fra i settori che soffrono di più: sono già circa 600 – secondo una ricerca di Agriturist (Confagricoltura) – le aziende agrituristiche che si affidano alle grandi agenzie on-line (per gli addetti ai lavori, OTA) con lo scopo di contrastare la diminuzione degli ospiti.

I risultati ci sono? Sembra di sì – a quanto rileva Agriturist – soprattutto per quanto riguarda l’acquisizione di ospiti stranieri; ma le commissioni richieste per il servizio di intermediazione sono molto elevate (in generale fra il 18% e il 25%) e le condizioni contrattuali per partecipare al sistema sono sempre più impegnative.

Se n’è accorta già da tempo HOTREC, l’associazione europea degli albergatori, che ha recentemente riassunto in 19 punti il proprio malumore contro lo strapotere delle multinazionali dell’intermediazione turistica (Expedia, Venere, Booking, ecc.), che stanno monopolizzando le prenotazioni azzerando, o quasi, il contatto diretto fra ospite e struttura ricettiva.

“Dobbiamo stare attenti – dichiara Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist – perché le grandi agenzie che operano tramite internet tendono ad appiattire e banalizzare il mercato, vendendo soprattutto, al prezzo più basso possibile, posti letto in destinazioni già affermate. L’agriturismo, da questo sistema, può trarre qualche beneficio, ma non deve rinunciare alla ricerca del contatto diretto con l’ospite, per spiegare le peculiarità della propria offerta”.

Gli albergatori italiani sono preoccupati anche dal fatto che sul mercato dell’intermediazione turistica tramite internet si siano consolidate poche posizioni dominanti, tutte occupate da agenzie non italiane: una parte rilevante del fatturato turistico del nostro Paese, che pure è il quinto al mondo per movimento di ospiti, finisce così nelle tasche di operatori stranieri. Agriturist condivide questa preoccupazione e sollecita la definizione di regole che pongano argine allo strapotere delle multinazionali del posto letto a basso costo, e penalizzano soprattutto un’offerta caratteristica e di qualità come quella dell’agriturismo.

“Per affrontare consapevolmente il mercato – prosegue la Presidente di Agriturist – bisogna che, chi nel turismo lavora e produce, si ponga in una logica di prospettiva e non del pochi, maledetti e subito. Le agenzie on-line, indipendentemente dalla nazionalità di chi le ha create, fanno i propri interessi, producono più prenotazioni possibile; ma senza le aziende ricettive che accettano le loro condizioni, potrebbero anche essere ridimensionate. Ci vuole un maggior equilibrio fra gli interessi dell’offerta e dell’intermediazione, e anche le aziende agrituristiche devono fare la propria parte difendendo adeguatamente la possibilità di ottenere prenotazioni dirette”.

Siamo di fronte a sviluppi del tutto imprevedibili fino a qualche anno fa, quando si pensava che internet avrebbe rappresentato una grande opportunità di autonomia promozionale per le aziende turistiche. In effetti – osserva Agriturist – questa opportunità, soprattutto per l’agriturismo che ha molto da “raccontare” di sé, resta possibile, purché si lavori seriamente sulla qualità comunicativa dei siti internet delle singole aziende.

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